Una settimana nel Nord (Ovest) della Sardegna

Ci sono luoghi dotati di un’energia particolare, che ti conquista e ti pervade non appena ci metti piede. Io un piede l’ho anche quasi rotto cadendo su una roccia come un muflone dell’Asinara. Ma questa è un’altra storia ed è giusto andare per ordine.

Non mi recavo in Sardegna da tanto tempo, più o meno 23 anni, da quando a 12 anni ero stata in un villaggio a Cala Rossa con la mia famiglia.

Temevo fosse troppo affollata e troppo costosa. Non è vero, soprattutto se si ha la fortuna di poter partire a Luglio e non ad Agosto.

Avendo solo una settimana a disposizione ho scelto Stintino perché era una meta di cui avevo sentito a lungo parlare, spiaggia caraibica nella punta a Nord Ovest, davanti all’Isola dell’Asinara.

Stintino è un paesino delizioso, fondato dalle famiglie di pescatori che nel 1885 furono costrette a lasciare l’Isola dell’Asinara che veniva trasformata in una colonia penale agricola (di questa storia vi parlerò in un post dedicato). Erano 50 famiglie, discendenti dei pescatori di Camogli che erano stati portati in Sardegna per lavorare alla Tonnara. Si sposarono con le figlie dei pastori sardi dando vita a dinastie di superuomoni lavoratori.

45 di quelle famiglie decisero di stabilirsi proprio davanti all’Isola, ricostruirono la Tonnara, quello che era il loro lavoro e un piccolo villaggio che oggi conta circa 1600 persone, che diventano tante di più nei mesi estivi.

A Stintino c’è una delle spiagge più belle d’Italia: la Pelosa. Sabbia finissima e bianchissima che purtroppo è in pericolo. Un piccolo lembo di sabbia tra le rocce, che contiene fino a 7000 bagnanti al giorno ammassati nelle spiagge attrezzate e libere. Per difenderla il comune ha lanciato un programma di protezione: vietato posare gli asciugamani se non su stuoie rigide (che tra l’altro sono super comode), vietato raccogliere la sabbia, usare borse frigo, obbligatorio risciacquare i piedi prima all’uscita. In più, divieto di fumo (quello che esteso in molte altre spiagge) se non negli appositi spazi sulle passerelle. Piccoli accorgimenti per godersi un luogo da favola, fare il bagno nell’acqua azzurra e godersi la vista verso l’Isola Piana e l’Asinara, con in mezzo la Torre che dall’alto medioevo protegge la zona.

Io ho preso una piccola casetta in affitto tra la spiaggia e il paese di Stintino (che dista circa 15 chilometri).

Durante la settimana non siamo sempre rimasti fissi ad ammirare la Pelosa (ma ci siamo più volti tornati, soprattutto al Tramonto), ma abbiamo perlustrato tutta la costa a Nord-Ovest, scendendo verso Alghero (che dista una cinquantina di minuti), con un passaggio alla Punta del Giglio e alle Grotte di Nettuno e andando ad Est verso Isola Rossa e Castelsardo (un’oretta di viaggio), paradiso geologico. Una giornata l’abbiamo dedicata alla visita dell’Asinara, un posto che assolutamente non si può perdere.

UN PO’ DI INDIRIZZI A STINTINO

Dove Mangiare:

Ci sono tanti ristorantini di pesce, io personalmente vi consiglio

Ristorante Lina, con una terrazza sul porto, piatti tipici della cucina stintinese cucinati con pesce pescato in giornata. Io ho preso un’abbondante grigliata di pesce con ottimo tonno.

Ittiturismo Antares, oltre che un’ottima cena, una fantastica esperienza. Si tratta del primo Ittiturismo del Nord della Sardegna. Il pescatore Agostino ti accoglie direttamente a casa sua. Lui e sua moglie Gavina cambiano il menu a seconda del pesce pescato con piatti tipici dei pescatori: polpo e patate, seppie e patate, pasta e sgombro. Complici le tavolate sociali e il Vermentino di Sardegna non si può non fare amicizia con i vicini, per una bellissima serata.

Vivere senza plastica

“Il problema dell’inquinamento da plastica riguarda tutti quanti noi, per questo ne siamo responsabili come individui, ma soprattutto come collettività”

Ho letto il libro di Will McCallum con grande interesse. Fortunatamente ormai siamo tutti consapevoli che la questione della plastica è grave e urgente e tutti noi siamo responsabili.

UN PO’ DI DATI

I dati sono allarmanti

  • meno della metà dei 35 milioni di bottiglie di plastica che gli abitanti del Regno Unito buttano ogni giorno viene riciclata
  • oltre il 90% degli uccelli marini ha della plastica nello stomaco e nell’intestino
  • entro il 2050 il peso della plastica potrebbe addirittura superare quello di tutto il pesce presente negli oceani
  • circa un terzo della plastica presente negli oceani proviene dalle microfibre rilasciate durante il lavaggio dei vestiti
  • si stima che negli oceani siano già presenti 150 milioni di tonnellate di plastica

E noi che possiamo fare?

Ognuno di noi può fare molto, a partire dall’eliminare la plastica inutile che accompagna la nostra vita di tutti i giorni. Ho selezionato 10 punti incrociando quello che racconta McCallum e gli accorgimenti che adotto già.

  1. eliminare le bottigliette di plastica dalle nostre vite. Usare caraffe con filtri e borracce. Se ci troviamo scarichi e siamo in centro a Milano a 40 gradi sudati e sull’orlo del collasso, chiediamo ad un bar con la nostra borraccia in mano!
  2. eliminare i sacchetti di plastica. Usiamo gli zaini, i sacchetti di tela, i sacchettoni dei supermercati.
  3. cercare di ridurre al minimo le monoporzioni. Lo so, anche io non sono una cuoca provetta e sono spesso in giro, e le monoporzioni fanno comodo. Però, basta un po’ di organizzazione e i contenitori per le schiscette. Si risparmia anche notevolmente!
  4. dimenticarci le minisize di plastica tanto comode sugli aerei… ormai vendono confezioni ricaricabili, da tenere sempre nel beauty. A casa se non troviamo le confezioni riciclabili evitiamo di fare la collezione di shampoo e bagno doccia (una fragranza è sufficiente ragazze:)), cerchiamo di prendere le confezioni più grandi possibili
  5. per eliminare le microplastiche, poi, cerchiamo di usare più prodotti di bellezza naturali che possiamo. Olio di argan, cocco, olio di mandorla.
  6. cercare di sostituire i dischetti con panni lavabili e se si usano i dischetti, non buttateli nel WC!!!
  7. frutta e verdura da prendere al mercato o al supermercato ma NON nelle confezioni già pronte in plastica. Quanto ci vuole? 3 minuti in più? Abbasso la pigrizia!!!!
  8. da ridurre anche i detersivi. Con alcol e aceto possiamo pulire il 90% della nostra casa… non serve di più!
  9. per la lavatrice e lavastoviglie prediligere i detersivi liquidi, in confezioni biodegradabili
  10. NON DIMENTICARSI MAI, QUALORA SI USASSE PLASTICA, DI FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA!!!!!

Il libro

VIVERE SENZA PLASTICA

ed. Harper Collins

Consigli per il bagaglio perfetto

Ho scritto La felicità è a portata di trolley nel 2017, nel frattempo sono successe tante cose, il libro è stato tradotto in altri due paesi, ma non è cambiato il mio modo di fare le valigie.

Partivo dal semplice assunto che non devi essere per forza la donna più ordinata del mondo se vuoi diventare una impacchettatrice perfetta. Io non lo ero e non lo sono, ma imparare a fare la valigia mi ha aiutata, anche, a diventare più ordinata.

Eh sì perché la valigia altro non è che un allenamento alla scelta. Qual è la cosa che più ci blocca di fronte a un trolley vuoto? Scegliere che cosa portarci e perché.

Quindi se il nemico non si può combattere tanto vale farselo amico e capire che la valigia non è altro che la proiezione di te stessa nel viaggio.

Devi partire da quella che sei, per immaginarti chi vorrai essere e lasciarti aperte le porte per tornare indietro diversa. Più consapevole, cresciuta, anche un po’ nuova.

Quindi il punto di partenza è sedersi sul letto e capire chi siamo.

Ecco quindi un decalogo per la valigia perfetta.

  1. Imparare a scegliere la propria valigia. Deve essere la tua compagna di viaggio, non ti devi vergognare di lei, deve starti simpatica. Può essere nera, blu, colorata. Morbide per il treno e rigide per l’aereo (sarebbe preferibile)
  2. Siediti sul letto e pensa a chi sei e al viaggio che stai per intraprendere, non farti prendere alla sprovvista. Valuta le condizioni climatiche, i giorni, ma soprattutto che tipo di donna vorrai essere nel viaggio
  3. Scegli abiti multitasking, da utilizzare in diverse occasioni e cerca di fare il maggior numero di outfit con il minor numero di cai, creando le combinazioni sul letto.
  4. Porta vestiti facili da abbinare fra loro (di pochi colori è meglio).
  5. Se quella gonna marrone comprata da tua madre al mercatino delle pulci non la metti mai, lasciala a casa.
  6. E le scarpe? Almeno tre: un paio comode, un paio se esci la sera, un paio di infradito.
  7. Opta per flaconi piccoli (meglio se ricaricabili fanno meglio al pianeta), salviette struccanti, pochi trucchi e i medicinali basic.
  8. Arrotola, arrotola, arrotola!!!
  9. Prepara sempre un bagaglio a mano con le cose da tenere con te (sia in aereo che in treno).
  10. Porta una borsa di scorta (minuscola e pieghevole), ti aiuterà a portare indietro i tuoi ricordi più cari